Rosa Ruscigno: l’alba di un nuovo successo imprenditoriale

Noemi Fiorentino - Allinners

LA STORIA DI BUIO E LUCE DI ROSA RUSCIGNO

Rosa è una donna che ha conosciuto la solitudine e che, grazie a questo, ha compreso il valore della condivisione.

Non a caso, il percorso che ha scelto per la sua missione è quello di aiutare gli altri a mostrarsi, a collegarsi con ciò che c’è fuori.

Rosa ha fatto fatica a emergere perché aveva bisogno di capire prima cosa portava dentro, quale veramente fosse la sua forza, il suo potere. Una volta compreso, nel suo cuore si sono aperte tutte le porte e la sua mente ha indicato la strada, cosi lei la sta percorrendo.

Quello che mi colpisce di questa donna è la forza che ancora non è stata mostrata. La percezione di una sua prossima apertura è forte e non sarà graduale, ma improvvisa, poiché chi ha chiarezza e ha voglia di farcela viene premiato dalla vita con la velocità.

E, anche se spesso proprio la velocità può spaventarci, il momento di raccolta dei frutto questa volta sarà accolto e sarà totale.

Ciao Rosa, ci parli di te?

Sono Rosa Ruscigno, ho 50 anni e vivo a Rionero in Vulture, un piccolo centro di 13.000 abitanti nel Vulture-Melfese in provincia di Potenza (Basilicata).

Sono una mamma separata da 4 anni con due splendidi figli adolescenti. Sono un’impiegata contabile part-time presso un’azienda privata e nel fine settimana svolgo un lavoro extra presso una pizzeria per avere un po’ più di respiro dal punto di vista economico.

Cos’hai dovuto affrontare fino ad oggi?

La mia vita professionale non è stata molto soddisfacente perché nella ho fatto sempre la scelta di accontentarmi e di accontentare gli altri. Mi sono diplomata nel lonano 1990 e ho scelto di non proseguire gli studi all’università perché volevo un lavoro, uno qualunque, per la mia indipendenza economica, ho sempre voluto mantenermi da sola e non pesare sulla mia famiglia. Il mio desiderio è stato esaudito, infatti dopo un anno dalla maturità ho trovato lavoro presso un magazzino di smistamento di giornali come operaia. Non era il massimo, anzi direi piuttosto duro come lavoro, ma mi sono accontentata anche perché ero nelle condizioni di lasciare casa e andare a vivere per conto mio. Infatti condividevo un appartamento con altre ragazze di cui una lavorava nella stessa azienda e siamo diventate molto amiche. Dopo due anni non mi sentivo soddisfatta di quel lavoro, volevo di più e ho deciso di lasciarlo e andare all’estero, in Germania per la precisione, dove vivevano i miei fratelli. Ho lavorato lì quattro mesi in una lavanderia industriale ma non mi trovavo bene. Non riuscivo ad ambientarmi. Così decisi di rientrare in patria.

Al mio rientro ho ricominciato a cercare lavoro e nel frattempo mi sono fidanzata. Grazie al mio ex marito ho trovato lavoro presso un supermercato e dopo due anni ci siamo sposati.

Anche questo lavoro non lo sentivo mio. Ero insoddisfatta e all’insoddisfazione lavorativa si è aggiunta anche quella della vita matrimoniale. Non ero felice.

Tuttavia ho continuato ad accontentarmi cambiando diversi lavori fino a quando mi sono rassegnata dicendo a me stessa: “tutto sommato un lavoro ce l’ho, tante persone là fuori faticano a trovarlo”. D’altra parte poi sono arrivati anche i figli e c’era la necessità di contribuire a mantenere la famiglia e pagare il mutuo (nel frattempo avevamo comprato casa).

E’ accaduto qualcosa dentro di te?

Provavo un grande senso di insoddisfazione e la frustrazione aumentava quando mi rendevo conto che NON ERO NESSUNO, mi sentivo spesso inadeguata di fronte a qualsiasi situazione. A parte la nascita dei miei due figli non riuscivo a trovare un momento della mia vita che mi riempisse di gioia, non avevo realizzato nulla. La mia crescita professionale era stata minima e ormai non c’era più possibilità di crescere. Ma sentivo di meritare di più.

Anche il matrimonio ha cominciato a barcollare e la crisi matrimoniale insieme a tutto il resto mi ha portato a una profonda depressione che è durata circa quattro anni. Era difficile prendere una decisione, per un periodo mi sono rivolta ad una professionista per un percorso di consapevolezza che mi ha aiutata molto.

Nel 2014 riesco a prendere la decisione di porre fine al mio matrimonio e nel 2015 faccio il passo. E’ stata una decisione molto dura e sofferta ma ritenevo fosse necessario. Non mi sono mai pentita di questa decisione nonostante le grandi difficoltà che ho dovuto affrontare e che affronto ancora oggi.

A tutto ciò si è aggiunta la crisi che, nella mia condizione ha portato un’enorme sofferenza. Il mio impiego attuale è nel settore dell’edilizia, uno dei settori più colpiti dalla crisi.

Questi ultimi 4 anni, dalla separazione, sono stati anni durissimi sotto tutti gli aspetti. In primis dal punto di vista economico. Dove vivo sono da sola con i miei figli, non ho parenti a cui poter eventualmente delegare qualche impegno, quindi è difficile anche dal punto di vista pratico.

Mi sono ritrovata troppo spesso nella scarsità e ancora oggi mi ritrovo, a volte, a negare qualcosa ai miei figli perché non ce la faccio ad accontentarli e questo mi fa star davvero male.

Avevo bisogno di guadagnare di più e ho passato questi ultimi anni a inviare curriculum in tutta Italia nella speranza di trovare un lavoro full-time che mi aiutasse a guadagnare di più, ma senza esito. Non ho mai ricevuto risposta, neanche negativa. D’altra parte alla mia età non c’è più spazio nel mercato del lavoro.

In questi 4 anni, per far fronte a spese importanti ho dovuto ricorrere anche a finanziamenti vari ed oggi mi ritrovo con un bel po’ di debiti e mille difficoltà per doverli assolvere.

Posso comprendere. Quando hai trovato una direzione differente?

L’anno scorso sono entrata in un network marketing di prodotti per il benessere, la vedevo potente come opportunità, ma non ho avuto risultati nella gestione dell’attività offline.

Nello stesso periodo, mi cominciavano ad apparire davanti, continuamente, Matteo e Martina con la quale abbiamo avuto anche qualche scambio di parola via Messenger. Inizialmente li ho quasi ignorati pensando che fossero i soliti guru del web che alla fine non portano a niente.

Ma che da oltre 10 anni il mio più grande desiderio era quello di lavorare sul web. Ho seguito e scaricato (il mio PC ne è pieno) una MAREA di contenuti, alcuni anche a pagamento, ma nessuno mi insegnava dal punto di vista pratico come fare, perciò avevo riposto questo sogno in un cassetto.

A novembre dell’anno scorso ho avuto un crollo emotivo dovuto alle difficoltà economiche. Mi si sono presentate spese impreviste e non avevo più neanche i soldi per comprare da mangiare, insieme a bollette di utenze scadute.

Cos’hai fatto in questo momento per te molto brutto?

Ho chiesto aiuto a mio fratello che vive in Francia. Volevo andare via per avere un’opportunità. Ormai anche i miei figli che in precedenza non hanno mai accettato l’idea di trasferirsi, si erano convinti che quella fosse l’unica soluzione per salvarci. Purtroppo mio fratello mi ha negato il suo aiuto, probabilmente per valide ragioni legate a problemi di ambientazione dei miei figli in un paese straniero considerando che frequentano già le superiori.

Beh, quello è stato il momento più brutto che ho vissuto.

Mi sono sentita abbandonata anche dalla mia famiglia. E’ stato quello che Davide Lombardi ha definito “La notte buia dell’anima”.

Mi sono isolata da tutto e da tutti, e non nego che nella mia mente sono passati anche cattivi pensieri. Per un mese non ho più parlato con nessuno, non rispondevo al telefono, soprattutto alla mia famiglia.

“La Notte buia dell’Anima”. Come hai trovato la forza per riemergere?

La forza me l’hanno data i miei figli. Dovevo reagire per loro e trovare una soluzione. Sono l’unica persona di riferimento per loro e la responsabilità è solo mia.

Ho ricominciato a pensare di nuovo che il lavoro online poteva essere una soluzione e così ho cominciato a guardare qualche diretta di Matteo e Martina. Mi sono sembrati subito diversi dagli altri e quindi ho capito che molto probabilmente avevo trovato le persone giuste.

Ho guardato il Webinar di Matteo che presentava il corso All-in e ho avuto subito la percezione che quel corso poteva aiutarmi a far partire il mio network marketing. Allora, seppur con qualche senso di colpa verso i miei figli, ho deciso di investire la mia tredicesima (era sotto Natale) e ho acquistato il corso.

Ero fiduciosa perché i contenuti sono molto potenti, completi e pratici, spiegati in modo semplice. Ci ho messo un po’ per finirlo, gli impegni della quotidianità mi assorbivaono tempo ed energia.

Tuttavia, l’attività di network marketing non è mai partita e solo più tardi ho capito perché: il network marketing non mi piaceva veramente.

Oltre Matteo e Martina, ho cominciato a seguire anche Fabio.

Grazie alle loro dirette ho messo in discussione me stessa e quando, ad Aprile di quest’anno, sono partite di nuovo le iscrizioni per il corso universitario in Digital Marketing, mi si è accesa una lampadina.

Hai avuto una specie di illuminazione! E com’è la tua idea di business oggi?

Ho visto tutto chiaro, ho visto la mia strada, il mio futuro e quello dei miei figli. Ho visto la nostra azienda.

Pensa che mio figlio maggiore studia multimedia e così avrò un videomaker da mettere anche a disposizione dei clienti (appena possibile, il prossimo investimento formativo sarà per lui con l’acquisto del corso Visibility di Tomas Opold), mentre il secondo studia Amministrazione, Finanza e Marketing e mi aiuterà nell’attività di marketing per i clienti.

Le cose non accadono mai per caso evidentemente!

No, assolutamente. E cosa stai facendo per realizzare questo bellissimo progetto?

Quando è partito il corso universitario, non avevo soldi da investire, ma ho trovato la forza per chiedere ancora una volta aiuto alla mia famiglia facendogli capire l’importanza di questo progetto.

In questo caso, per fortuna, mi hanno sostenuta e per questo non finirò mai di ringraziarli. Così mi sono subito iscritta al corso, ho acquistato il biglietto vip per la Allinners conference e ho messo via i soldi per tutte le spese che dovevo affrontare di lì a qualche mese per andare a Barcellona e a Milano. Sono anche riuscita, seppur con sacrificio, ad entrare in Authority e in SMM. Ora non mi resta che mettere su concretamente la mia attività che più avanti gestirò insieme ai miei figli.

Nel frattempo, mentre studiavo nel corso universitario ho cominciato a promuovermi con le dirette e qualche post e ho proposto alla pizzeria dove lavoro nel fine settimana di fare un test sulla loro attività. Ho cominciato a gestire la loro pagina FB e da qualche tempo anche Instagram. I risultati sono arrivati e hanno accettato una collaborazione.

Su cosa lavorerai per sbloccarti sempre di più?

Ho ancora un ostacolo da superare: il timore di non riuscire a gestire tutti gli impegni quando avrò anche solo un altro cliente. So che dovrò cominciare a liberarmi degli altri impegni lavorativi a cominciare dalla pizzeria nel fine settimana e questo un po’ mi spaventa, ma mi conforta il fatto di essere in una community dove troverò forza e coraggio per affrontare tutto da vera Allinner.

Il cammino è cominciato, ora non mi resta che scalare la montagna per arrivare in cima.

Cosa ci lascia Rosa, con la sua storia?

Penso che la cosa più importante sia che questa donna è stata costretta ad arrendersi ad alcune circostanti più grandi di lei, ma questo non ha significato perdere o smarrirsi. Rosa ce l’ha fatta, come ce la può fare ognuno di noi quando guarda in faccia fallimento, dolore, e senso di morte.

La vita può essere molto dura alcune volte, spietata e cruda, ma non dimentica mai, per chi desidera restare, di dare in cambio tutto quanto. Nessuno si ritroverà mai a mani vuote se mosso dal sincero desiderio di ritrovare se stesso.

Questa storia ne è la dimostrazione ed è da qui che possiamo ripartire per trarre forza, ognuno di noi, ognuno nelle nostre vite.

Grazie Rosa Ruscigno per aver condiviso con noi la tua storia, sarà di esempio per molti.

Se non hai ancora la tua copia del libro degli Allinners, ordinala subito a questo link www.allinners.com

Noemi Fiorentino

www.allinners.com/

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