LA STORIA DI COSTANZA E CORAGGIO DI RINO PENINI
Rino è una persona speciale.
Ci ho trascorso personalmente diversi giorni insieme e ho capito quanta caparbietà ha e ha sempre avuto. La sua storia ce lo dimostra.
Ma la cosa più bella di lui è la purezza, la genuinità e l’immediatezza. E’ una persona delicata, gentile, ma tosta, come un fiore che solo in apparenza è fragile e che porta con sé l’esperienza di essere stato un germoglio coraggiosissmo che ha attraversato strati e strati di terreno.
Rino ci porta l’esempio di chi vuole arrivare oltre i limiti del previsto, per dimostrare a se stesso e al mondo che anche il corpo con disabilità può superare se stesso e aprirsi pienamente all’esperienza della vita e alla carriera del marketing digitale.
Rino è Digital Marketer, ma se avesse creduto ai luoghi comuni piuttosto che al suo cuore e alla sua famiglia, non lo sarebbe stato.
Ciao Rino, ci parli di te e della tua storia?
Sono Rino Penini, sono Veneto e abito a Porto Viro in provincia di Rovigo.
Sono nato il 4 Febbraio del 1987 a San Giovanni in Persiceto (BO), sono un ragazzo affetto da Spina Bifida dalla nascita .ovvero con una lesione al midollo spinale .
Durante il percorso della mia vita ho affrontato sino ad oggi 22 interventi dalla nascita .
All’inizio i medici dicevano a mia mamma : “Signora suo figlio e in coma profondo non si sa se si sveglierà e come”
Nel frattempo, mentre ero in terapia intensiva, mi hanno messo le cuffie con la musica, perchè ero e sono amante della musica tutt’ora.
Trascorsi 40 giorni, ho sfiorato la mano di mia mamma e all’inizio non ci voleva credere, era sconvolta quindi è corsa subito dai medici dicendo: “Rino si sta svegliando!”.
I medici increduli sono venuti di corsa nella mia stanza e mentre mi svegliavo, alla radio c’era l’album “Bad” di Michael Jackson! Da quel momento, quella canzone è diventata la colonna sonora della mia vita .
Cosa ti piace di Michael Jackson?
Michael Jackson era un ragazzo di colore Americano per me un grande maestro di vita. Avevo la sua video cassetta del primo ed unico film “Moonwalker” ed i suoi poster nella mia camera da letto, avevo anche il suo vestito della canzone Bad che aveva nel video io lo indossavo per carnevale con parrucca nera e cappello , il vestito fatto interamente da mia mamma e la cintura con le borchie.
Hai altre figure importanti per te?
Con il passare degli anni feci ulteriori interventi, di cui uno a Bologna, dove sono nato e che non scorderò mai. Ero molto piccolo mi svegliai e vidi mia mamma , e via via durante il cammino incontrai due professori che tutt’ora mi seguono: la Prof Paola Drigo (Neurologa) UNA GRANDE DONNA! , colei che mi ha sempre supportato e salvato la vita e che io considero una madre, assieme al Neuro Chirurgo Rigobello, uomo di grande umiltà, ma che io chiamo Ace Ventura perché è uguale!!
Fantastico! Cosa ti ha spinto a non mollare mai?
Durante questo cammino tortuoso quello che mi ha permesso di non mollare mai è la mia forza di volontà. Anche se le missioni che ho fatto erano molto rischiose, ce l’ho sempre fatta pur avendo i tutori fino alle anche .
In cosa secondo te sei un Allinner?
Durante gli anni e tanti miglioramenti fisici, i tutori si abbassarono sempre di più, perché ero molto dinamico, infatti tutt’ ora dagli amici sono soprannominato Forrest Gump , un film che mi rispecchia molto. Ho anche fatto arti marziali circa 3 anni e molto nuoto sin da piccolo, dall’eta di 4 anni .
Ho avuto molte esperienze con cui mi scontravo ogni giorno, a partire dall’asilo, contesto in cui non volevano accettarmi, ma poi con l’aiuto della mia famiglia ce l’ho fatta a fare tutto. Ringrazio infatti per la grande mamma che ho e i miei 2 fratelli .
Mio fratello Enrico aveva 3 anni quando sono nato io. Voleva cambiarmi nome e siamo andati all’anagrafe perché voleva il nome Rino e cosi é stato, infatti mi chiamo così grazie a lui.
Mia sorella Irene, la più piccola della famiglia, ma una grande persona sin da piccola, mi ha sempre supportato. Quando ero neonato non sopportava che io non riuscissi a camminare e mi strattonava perché voleva alzarmi e farmi camminare. Lei è colei che mi spinge tutt’ ora a 32 anni a non mollare mai insieme a mia mamma Claudia .
Lei, con la sua forza e il suo amore, mi ha sostenuto ed aiutato a superare i miei limiti, come la paura dell’altezza e il superamento dell’esame di Digital Marketing con la Marconi International.
Fui il primo a buttarmi sostenere l’esame per poi passarlo al primo colpo dopo il fallimento dell’Università d’Ingegneria Enzo Ferrari di Modena perchè ero e sono appassionato della Ferrari e le auto in generale .
Dopo la conclusione dell’esame online di Digital Marketing di cui sono certificato a livello internazionale, andai a Barcellona in aereo. Il 1° viaggio a 32 anni pur avendo le vertigini!!!
All’inizio un po di timore ce l’avevo perché ho una valvolina alla testa chiamato “Chant” .I Medici dicevano che avrei avuto dei problemi di pressione, ma con l’ultimo intervento fortunatamente sono riusciti ad entrare e mi hanno aperto un piccolo Bypass naturale che tutti fisiologicamente hanno aperto, ma che io quando sono nato avevo chiuso. Al cervello non arrivava ossigeno, ragion per cui mi hanno messo lo Chant ideato da Umberto Godano e grazie a questo bypass naturale che mi hanno aperto non ho avuto problemi e timore di volare!
Il movimento Allinners ti è stato di supporto?
Durante il master di Digital Marketing, ho vissuto molte esperienze forti e da quando conosco Matteo Pittaluga e Fabio Gallerani, io li chiamo: “i miei mostri”
E’ grazie a loro e alla mia caparbietà che ho sconfitto molti demoni interiori di cui il più grande che credevo irraggiungibile era l’accettazione di me stesso, perché, in quanto disabile avevo qualcosa che non accettavo: il pannolone.
Ma il 13 Febbraio, all’età di 32 anni ho deciso e trovato il coraggio di dire BASTA a questo “casco scomodo “ovvero la cosiddetta comfort zone.
Oggi com’è la tua vita, Rino?
Da quando ho detto basta ho iniziato a vivere con molta più serenità e mi sono permesso di vivere esperienze e scoprire sensazioni che per me prima erano lontane anni luce, come l’andare in bicicletta e sentire i dolorini che tutti gli uomini sentono di routine.L’ho apprezzato e ho iniziato ad ascoltare ogni singola cosa del mio corpo e quindi dico grazie a tutte le esperienze belle e brutte che ho vissuto perchè adesso mi sento me stesso mentalmente e fisicamente.
Grazie a Rino Penini per aver condiviso la tua storia. Sarà di aiuto e di esempio a tanti!
Se vuoi condividere anche tu la tua storia e ricevere supporto dal Movimento Allinners, scrivi un email a storie@allinners.com
Ti aspettiamo all’ Allinners Conference, l’unico evento dal vivo per coloro che non mollano mai: www.allinners.com
Noemi Fiorentino