Mario Francesco Larenza: comprendere chi siamo attraverso i fallimenti

Noemi Fiorentino - Allinners

LA STORIA DI CRESCITA E COMPRENSIONE DI MARIO FRANCESCO LARENZA

Delicatezza infinita. Questo esprime lo sguardo di Mario, mentre mi racconta di sé. Sceglie di farlo tramite video, quindi posso sentire tutta la sua energia e percepire il suo passato.

E’ evidente che per lui sia ancora tutto molto importante, quanto accaduto.

Comincia parlandomi dei primissimi momenti della sua vita e lo fa non a caso, perché è da quando è nato che Mario ha deciso di esporsi a tutta una serie di sfide per rendere il suo percorso pieno di ostacoli da superare.

E’ stata sfortuna? Assolutamente no.  Gli ostacoli lo hanno reso l’uomo completo che è oggi.

Ometterò alcune parti della storia che mi racconta, perché intuisco che non tutto è ancora per lui condivisibile, ma la cosa che mi fa sorridere è che, nonostante le difficoltà che mi espone, il suo approccio alla sua storia e alla vita è sempre estremamente sognante, propositivo e positivo.

Ciao Mario, ci racconti di te?

“Sono nato il 10 Agosto, quindi mi ritengo una persona fortunata. L’ho sempre pensato, nonostante io sia cresciuto lontano dai miei genitori e dalla mia famiglia, insieme alle suore e ai preti. Ero molto coccolato da bambino, ma da ragazzino ho dovuto iniziare a lavorare subito con lavori manuali: elettricista, meccanico, pittore, animatore e tantissimo altro.

Frequentavo la scuola di mattina e lavoravo di pomeriggio e quando potevo mi spostavo per lavoro. Questo mi ha sempre aiutato a essere autonomo e a sviluppare la mia grande intraprendenza.

Spesso mi sono sentito non accolto nei luoghi in cui andavo, ma io facevo bene quello che dovevo fare e alla fine, con il tempo, ottenevo il rispetto e sfatavo ogni pregiudizio.

C’è stato un momento significativo che ti ha portato a una svolta?

Le cose qui erano pazzesche, ho vissuto di tutto, anche sul piano di salute. Ma anche di fronte al mio corpo che non rispondeva ai miei comandi, io non mollavo. Piano piano, desideravo guarire e rimettermi, e ce la facevo. Non mollavo davvero mai.

Cosi sono partito anche per Londra, dove lavoro tuttora. Iniziai sempre a fare di tutto per mantenermi e avevo una vita molto intensa, come dice Grant Cardone “10X”.

Iniziai a fare 6 mesi a Ibiza e 6 mesi a Londra e in questa occasione girai tantissimi alberghi di lusso, fu bellissimo, ma la mia vita privata era sempre più sregolata e questo era un problema per me. Però, anche in questo caso, scelsi di cambiare, di migliorare. Cominciai a correre una mattina, un po’ come fanno i vecchietti sai? Però mattina dopo mattina presi questa abitudine e cosi decisi che dovevo ripulire il mio corpo e lo feci in poco tempo.

Canalizzai la mia necessità di essere sempre in movimento nel lavoro, cambiavo settore spesso, fin quando mi aprii anche al mondo del business online.

Guadagnavo tanto e spendevo tanto.

Cosa ti ha insegnato a sviluppare il focus?

Correre è stato fondamentale. Mi aiutava a disciplinarmi. Iniziai anche a non uscire più con i miei amici per non distrarmi. Cercavo di eliminare le possibili tentazioni.

E poi il mondo dell’online mi ha aiutato ad aprirmi la mente. Mai avrei pensato di pubblicare un post, di fare un video nella mia vita, di espormi sui social! Non mi veniva naturale, ma le cose andavano bene. Iscrivevo persone, ricevevo tantissime mail, a volte senza neanche sapere come.

Vendere mi piaceva molto, lo facevo con tantissimi prodotti, ma poi mi sono dedicato a quelli MG per quanto riguarda il mondo dell’online. Invece per quanto riguarda i negozi fisici ho fatto molta carriera. Come venditore funzionavo benissimo, ma non ero solo quello. Ovunque io vada mi occupo di tantissime cose, perché avendo avuto un sacco di esperienze lavorative, so svolgere tantissime mansioni. Tutto torna utile.

Per quanto riguarda il tuo business online, ti senti soddisfatto?

Non ancora. Sento di non aver dato il massimo e desidero tantissimo creare un prodotto mio, capire cosa porto dentro e mostrarlo al mondo. Continuo a fare ricerca da solo, perché voglio spaziare sempre. Mi piace la nuova tecnologia e la nuova era. Ad oggi, se mi guardo indietro, ho fatto certamente tantissimi sbagli, ma ho imparato. Oggi sto concentrandomi solo su una cosa, che sono i prodotti MG e poi parlare di me. Ho imparato il valore del like di qualità, non mi interessa avere like a caso.

Ma mi sento in cambiamento. Scrivo tutte le idee che ho e aspetto la scintilla che mi porta avanti.

E’ stato importante per te non mollare mai?

Per me fallire è stato importantissimo. Spero di fallirne altrettante, perché se non avessi fallito in certi momenti non avrei aperto altre strade. Per me “non mollare” non significa attaccarsi a qualcosa. A volte bisogna mollare un settore e dedicarsi ad altro, è naturale cosi perché siamo esseri in cambiamento e dobbiamo seguire il flusso.

Il non mollare mai per me è non arrendersi, questo si. Anche se sono umano e per tanti momenti mi sono arreso. Arrendersi non è un fallimento se poi rinasci e ritorni con più forza di prima.”

 

Scelgo di terminare qui con le parole di Mario. Durante la nostra chiacchierata ho percepito come se si fosse liberato in parte di un bagaglio che si è portato dietro: il passato.

Il passato è importante perché ci rende ciò che oggi siamo, ma non solo. Noi siamo soprattutto quello che oggi scegliamo di essere. Siamo la novità, se lo desideriamo.

Scrivere queste storie mi aiuta sempre di più a capire quanto noi Allinners siamo chi siamo proprio perché, nonostante tutto, conserviamo il sorriso, la voglia di fare, la speranza, la concretezza e la determinazione. Ed è per questo che abbiamo successo.

Grazie Mario Francesco Larenza per averci raccontato la tua storia. Sarà di esempio per tanti!

Se vuoi condividere anche tu la tua storia e ricevere supporto dal Movimento Allinners, scrivi un email a storie@allinners.com

Ti aspettiamo all’ Allinners Conference, l’unico evento dal vivo per coloro che non mollano mai: www.allinners.com

 

Noemi Fiorentino

www.allinners.com

 

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